Pierluca Ardito, Executive di Maso Franch e Tenuta Manacelle, Chef dell’anno 2011.
Un riconoscimento importante per “uno chef che esprime al meglio, attraverso i suoi piatti, la cultura gastronomica italiana”. E’ questa la motivazione del premio consegnato a Pierluca Ardito, miglior chef d’Italia, in sintonia con la filosofia di “Solida”, che ogni anno premia i migliori professionisti tra le 10 categorie professionali più importanti del mondo dell’ospitalità e dell’accoglienza italiana, tra cui troviamo appunto la Federazione Italiana Cuochi, l’Associazione Italiana dei Direttori d’Albergo, l’Associazione italiana dei Capi Ricevimento e l’Associazione Italiana degli Housekeeping.
TENUTA MONACELLE: LA MAGIA DEL BORGO DI TRULLI
Non turisti, ma protagonisti di una fiaba, in Puglia, al centro della Valle d’Itria.
La semplicità agreste delle tipiche costruzioni in pietra a secco diventa hotel di gran fascino.
Uno, due, tre, dieci, trenta trulli, tutti insieme, che parlano di una storia millenaria e si susseguono uno accanto all’altro, creando uno scenario da favola, con il tetto a “punta” che sembra il cappello di un folletto. E ci si sente davvero protagonisti di una fiaba a Tenuta Monacelle sulla Selva di Fasano (in provincia di Bari), dove la Valle d’Itria s’immerge, con le sue morbide colline, nel vicino mare Adriatico.
Un luogo esclusivo, fatto di antiche costruzioni in pietra a secco, che trascende ad ogni sguardo e infonde una pace profonda, quasi a voler cogliere l’essenza vera dell’abitare, di “vivere la casa” e sentirsi “amici ospiti” e non clienti.
L’hanno scoperto per caso, ma subito se ne sono innamorati, i coniugi Consonni. E dopo il “colpo di fulmine” iniziale, la decisione, immediata, di acquistare la tenuta e ridarle una nuova vita. Ma con che nome chiamarla? Su questo Giorgio e Lia si sono lasciati guidare dalla fantasia, insieme ai figli Massimiliano e Aldo che adesso gestiscono il tutto, hanno voluto rievocare un racconto tradizionale.
Si dice, infatti, che nel borgo, un tempo, a seguito delle lunghe piogge autunnali ed invernali, proprio davanti ad uno dei trulli che formano il piccolo “villaggio” si raggruppavano numerose lumachine che nel dialetto barese sono chiamate “monacedd”. Da qui la scelta del nome, Tenuta Monacelle, avvalorato ancor più da un’altra tesi, secondo la quale, in passato, la zona era stata abitata da alcune monache. E non potevano sicuramente chiedere di meglio le religiose, sempre a caccia di posti dove trovare il silenzio e un contatto con la natura. Proprio come il turista più esigente.
Tenuta Monacelle è la meta ideale per dedicarsi al riposo, per chi ha voglia di semplicità e di isolamento e promette una full immersion nel recupero dei valori e dei costumi del passato. Qui si riesce ancora a sentire il battito della vita rurale e il respiro della terra. Qui si riesce ancora a sognare (non a caso lo slogan della famiglia per la Tenuta è: “La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro. Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare).
Per giungere in quest’ oasi di tranquillità e armonia, si percorre una strada che assomiglia ad un serpente e si attorciglia intorno ai tre colori che dominano incontrastati tutta la vista. Il verde intenso dei centenari ulivi – dai tronchi nodosi e corrosi dal tempo – e della macchia mediterranea. Il bianco accecante delle masserie sparse qua e là, come se volessero librarsi in aria, e il blu profondo del mare Adriatico che si scorge in lontananza. L’arrivo è tutto una scoperta. Dall’esterno non si intuisce subito la magia, che invece si coglie appena entrati nella strada ciottolata che porta al borgo antico. Pochi metri e poi la sorpresa. Ecco aprirsi davanti agli occhi un paesaggio di pietra e lucentezza, fatto di colori forti e di profumi intensi. I trulli risplendono grazie ad un accurato restauro, condotto dai maestri pietrai della zona, che ha ripristinato la loro bellezza, rispettandone l’aspetto originale (il pinnacolo che svetta sulla cupola sembra avesse una funzione magica, come un’antenna per captare le energie del cosmo).
Ogni trullo (sono stati ricavati otto mini appartamenti che includono anticamera soggiorno, camera da letto e bagno) è diverso dall’altro per dimensione e organizzazione degli spazi ma mantiene quel fascino d’antan impreziosito da dettagli raffinatissimi all’insegna di un’eleganza curata quanto discreta: mobili in legno, letti in ferro battuto (realizzati da abili artigiani della regione), candide lenzuola, morbidi piumoni e copritavolo fatti all’uncinetto che evocano il corredo d’altri tempi, quello che le nonne preparavano alle nipoti per il “grande giorno”.
A colazione ci si siede su un terrazzo circondato dal verde (è circondata da 4000 ettari di proprietà di terreno e il clima da queste parti è sempre mite) e si gustano marmellate di ciliege (la confettura è ricavata dalle ciliege degli alberi della Tenuta, secondo una antica ricetta e un barattolo viene offerto dai proprietari a tutti coloro che soggiornano) e crostate, ciambelle, torte di frutta, tutte preparate in casa.
Ma la filosofia dello stare bene si sposa all’amore per la tradizione e per la buona cucina regionale. Un altro punto di forza della Tenuta è il ristorante “Il Ciliegeto” (aperto anche ai non ospiti dell’hotel). Si cena sotto le volte dei trulli “addossati l’uno all’altro”, dove permane l’atmosfera fiabesca, resa ancora più magica da un sistema di illuminazione che valorizza la volta in pietra e il grande camino al centro delle sale (mangiatoia, caminetto, ortensia) che riempe subito di calore e appetito.
Qui il menù, orchestrato dallo chef Pierluca Ardito, distintosi per aver portato l’Italia al secondo posto della semifinale del Global Chef Challenge di Lisbona e aver vinto la medaglia di bronzo ai campionati europei che si sono tenuti lo scorso Novembre in Lussemburgo, è un saggio superbo della gastronomia pugliese e dell’offerta più genuina ma si possono riscoprire anche alcuni sapori dimenticati. Ampia l’offerta in menù (oltre ad una ricca carta dei vini) che va dalla pasta fatta in casa (orecchiette, trofiette), alle carni (super l’agnello arrostito in crosta di fichi secchi e mandorle), passando per il pesce (rombo, baccalà), fino ai dolci (mousse, spumone, flan di mele).
Tutto ciò accade nel cuore del Borgo, ma la scoperta continua anche fuori. Si può partire dalla Tenuta per piacevoli escursioni nei dintorni. I paesi sono tutti distanti pochi chilometri, e vantano ricchi patrimoni culturali e artistici. In primis, l’incredibile Alberobello, la patria dei Trulli e poi la nobile e sontuosa Martina Franca, caratterizzata dall’architettura barocca. Ancora Ostuni, “la città bianca”, tutta da scoprire con l’intrico di vie, le sue chiese, le masserie che circondano il territorio. E ancora le Grotte di Castellana che sembrano sculture scaturite dall’estro di un artista famoso: stalattiti intarsiate, gigantesche stalagmiti, laghetti serrati tra arabeschi di cristallo, lance di alabastro che pendono dalle volte maestose.
Oltretutto qui a Tenuta Monacelle è possibile organizzare banchetti, eventi, meeting, ricevimenti contando sull’esperienza decennale del personale qualificato che sarà a Vostra disposizione per cercare di soddisfare ogni Vostra richiesta.
“Solidus”, attraverso questi riconoscimenti, intende premiare e dare orgoglio ai professionisti del turismo italiano che rappresenta un fenomeno per molti versi unico a livello mondiale. Un modello di successo ampiamente copiato all’estero e che interessa oltre 2 milioni di persone, impiegate direttamente e indirettamente.
Pierluca Ardito, pugliese doc, originario di Noicattaro in provincia di Bari, a soli 32 anni è già uno degli chef più importanti del panorama italiano.
Ardito è Executive Chef di Tenuta Monacelle in Puglia e del Gourmet e Relais Maso Franch in Trentino nonché socio della società NHL Management Srl , società di consulenza e gestione alberghiera.
La volontà di NHL, costituita insieme a Carlo Samuelli e Massimiliano Consonni, è infatti quella di poter deliziare tutti i suoi ospiti attraverso una cucina fortemente legata ai prodotti del Territorio in particolare quelli che ospitano Maso Franch e Tenuta Monacelle. Il tutto senza mai tralasciare quelli che devono sempre essere i valori sovrani e indiscussi: la qualità e la tradizione.
Ardito si è distinto per aver portato nel 2008 l’Italia al secondo posto della semifinale del Global Chef Challenge di Lisbona e nel 2010 per aver vinto sia la medaglia d’oro di categoria che il raggiungimento del terzo posto nel ranking mondiale ai Campionati del Mondo che si sono tenuti lo scorso Novembre in Lussemburgo.
E così, nell’anno del 150 dell’Unità d’Italia, anche un giovane chef contribuisce a sottolineare e festeggiare questa ricorrenza “mettendola in tavola”.
Quest’anno la manifestazione di Solidus si è svolta il 23 giugno nella splendida cornice del Principe di Savoia di Milano alla presenza degli operatori più qualificati e rappresentativi del turismo italiano.
PIER LUCA ARDITO
Pier Luca Ardito è nato 31 anni fa nel cuore delle Puglie, a Putignano, un’accogliente città del sud-est barese, caratterizzata da un centro storico che, con le sue costruzioni in solida pietra, rivestite da un manto candido di latte di calce, scontorna fra i palazzi moderni un borgo antico dalle nette architetture medievali. La prima formazione di Pier Luca Ardito si è svolta in un istituto superiore di Castellana Grotte, paese rinomato soprattutto per le sue immense cavità sotterranee, che compongono nelle viscere della terra paesaggi di incredibile suggestione, affascinanti al punto da segnare per sempre coloro che, entrando in quelle fantastiche grotte, sentono di ritrovarvi il grembo della Gran Madre Terra, quasi in un rapporto ancestrale fra l’uomo e la natura. Intorno, nel comprensorio dei trulli, fra le dolci colline della bassa Murgia, apparecchiate dai contadini con terrazzamenti cinti da muretti a secco che degradano verso il vicino Adriatico, esplodono in primavera i profumi e i colori mediterranei. E l’anima di chi vive o ha vissuto in queste contrade resta marchiata a fuoco da tali prodigi naturali, da un comprensorio che, come nessun altro, sa intrecciare mirabilmente i prodotti della terra e quelli del mare. Chi, come Pier Luca Ardito, è cresciuto in questo magico e seducente spicchio di mondo, si porterà dietro, e dentro, per sempre, certe magie, certi sapori e odori. E sempre ne vorrà rendere gioiosamente partecipi gli altri, vorrà comunicare tutto il senso di una terra unica attraverso la preparazione creativa delle più svariate pietanze, capaci di stupire e inebriare via via gli occhi, l’olfatto, il palato.
Così, dopo un efficace apprendistato pugliese, Pier Luca Ardito ha fatto cucina ovunque, nelle più importanti capitali e presso i più prestigiosi locali europei o italiani. Dapprima è stato allievo. Poi, ben presto, docente in corsi d’alta cucina, o concorrente – spessissimo vincente – nelle più importanti manifestazioni culinarie internazionali. Ha potuto elaborare i suoi piatti in Gran Bretagna (a Londra), in Francia (a Parigi), in Austria (a Salisburgo), in Germania (a Erfurt), in Svizzera (a Basilea), in Portogallo (a Lisbona) e, lungo lo Stivale italico, a Trento, Venezia, Milano, Rimini, Macerata, Bardolino, Siena, Marina di Massa, Termoli, Napoli, Potenza, Catanzaro, fino ai più importanti resort e ristoranti pugliesi, da Alberobello a Monopoli, da Fasano ad Andria, da Castellana Grotte a Galatina e da Bari a Molfetta e Noicattaro (località dove oggi risiede). Dappertutto, Pier Luca ha raccolto consensi, riconoscimenti e premi impossibili da elencare, tanto sono numerosi.
Consigliere nazionale della Federazione Italiana Cuochi, giudice internazionale accreditato dalla WACS (Word Association Cook Society), di recente è stato insignito, al “Principe di Savoia” di Milano, del “Premio Solidus” quale “Miglior Chef dell’anno 2011”.
Dunque, Pier Luca Ardito ha molto viaggiato, e molto ama viaggiare, unendo sovente gli interessi professionali alle curiosità personali: fra i suoi passatempi preferiti c’è ad esempio l’andare per mercatini di spezie nelle grandi città, beandosi nel tripudio olfattivo e visivo scatenato dalle infinità di aromi e di sfumature cromatiche di prodotti che sanno d’Oriente, che evocano Paesi lontanissimi e atmosfere levantine; insieme, Pier Luca Ardito non rinuncerebbe mai ad una capatina in un qualche negozio tipico o etnico, per avventurarsi alla scoperta delle tradizioni culinarie in auge negli angoli più disparati del pianeta.
Eppure, a fronte di una simile voglia di conoscere e di praticare esperienze di cucina “altre”, rimane ben saldo il patrimonio culturale rappresentato dalle origini pugliesi, le radici abbarbicate ad una regione che, come la Puglia, è protesa verso il Levante e, contemporaneamente, è legata al continente europeo. Una Puglia che quindi è quasi un ponte fra l’Occidente e l’Asia, il punto d’incontro fra culture e modi di cucinare capaci di fondersi in un unico, meraviglioso contesto mediterraneo. In effetti, i sogni di Pier Luca Ardito parlano da soli: aprire in tutto il mondo una catena di ristoranti di ispirazione mediterranea. Dunque, ancora il legame con la terra natìa che viene fuori, che emerge prepotentemente, che sgorga impetuoso dall’animo dello chef e che si riversa nella preparazione dei suoi piatti freddi e caldi, dei suoi dolci, delle sue originalissime creazioni, come pure nella stesura dei suoi libri di cucina (“Tapas” e “Il buffet secondo l’étoile caldo e freddo” sono i titoli pubblicati dall’Istituto Superiore Arti Culinarie “Étoile” di Sottomarina, in provincia di Venezia).
Oggi, tutta l’esperienza e la fantasia eno-gastronomica di Pier Luca Ardito si esprimono nella cucina del ristorante “Il ciliegeto”, presso Tenuta Monacelle – Pregio Hotels, in territorio di Monopoli (al confine con Selva di Fasano).
In questo suo percorso umano e professionale, fatto di ricerca e di continui spostamenti, di lunghe assenze da casa e di “folli” viaggi per ogni dove, Pier Luca Ardito è amorevolmente assecondato da sua moglie Irene, una donna siciliana con cui si trova in perfetta sintonia e che egli sente di dover ringraziare, quasi ritualmente, giorno dopo giorno, per la pazienza e la comprensione sistematicamente dimostrata: non è facile condividere la vita con un marito così tanto impegnato. In più, da pochi mesi è giunta la piccola Carlotta ad arricchire la famiglia e a dare un tocco di felicità in più a casa Ardito. Un dono della provvidenza, come si suol dire, e probabilmente un segno del destino: Carlotta è nata infatti il 18 ottobre 2010, ed esattamente cinque anni prima, era sempre il 18 di ottobre, Pier Luca Ardito conosceva la sua futura moglie…
Tenuta Monacelle
Contrada Aratico – Località Selva di Fasano – Monopoli (BA)
Tel. 0809309942
tenutamonacelle.com
Si dorme nei caratteristici trulli o in confortevoli masserie, realizzate in tufo leccese e immerse nella pineta.
Prezzi:
Camere nei trulli: da 190 €
Camere nelle masserie: da 140 €
Ristorante Il Ciliegeto
Contrada Aratico – Località Selva di Fasano – Monopoli (BA)
Tel. 0809309942
Sempre aperto, anche ai non ospiti della Tenuta.
Prezzo medio: 55/60
Chef
1994-1996 Triennio per il conseguimento della qualifica di “OPERATORE DEI SEVIZI DI CUCINA” I.P.S.S.A.R di Castellana Grotte (Bari)
1996-1998 Biennio per il conseguimento del diploma di “TECNICO DELLE ATTIVITà DI CUCINA” I.P.S.S.A.R di Castellana Grotte (Bari) Formazione Professionale
1998-1999 Assistente di cucina presso l’Istituto Superiore Arti Culinarie“ETOILE” Sottomarina (VE)
2001 Corso di cucina presso “Ecole Lenotre” di Parigi (Francia)
2004 Corso di pasticceria presso”Ecole Gastronomique Bellouet Conseil” Parigi (Francia)
Riconoscimenti
1995 Medaglia d’oro al concorso Regionale di cucina fredda “Trulli e Grotte” Castellana Grotte (Bari);
1996 Medaglia d’argento al Concorso Nazionale per Istituti Alberghieri ,Bardolino (VR);
1997 Medaglia d’oro alla rassegna Nazionale a squadre di cucina calda”IN CUCINA”,Erba(CO);
1998 Medaglia d’oro al concorso Gastronomico Interregionale a squadre”LA CUCINA CALDA NELLA RISTORAZIONE”,Matera;
1999 Medaglia d’oro al Concorso di Cucina Fredda,Bari;
2000 Terzo classificato alla finale di “QOCO 2000” Concorso Internazionale per giovani cuochi del Mediterraneo,Andria (BA)
2001 Medaglia d’oro e medaglia d’argento all’esposizione di cucina fredda e cada”INTERNAZIONALI D’ITALIA 2001”,Marina di Massa;
2001 Finalista della Selezione Italiana del Concorso Internazionale “GUALTIERO MARCHESI AWARD 2000-2001”,Milano;
2001 Primo classificato nella propia categoria e vincitore del Trofeo a squadre alla rassegna Nazionale “CUCINA D’AUTORE”,Casinò di Arco di Trento;
2002 Medaglia d’oro nel proprio programma e vincitore del Trofeo a squadre”INTERNAZIONALI D’ITALIA 2002”,Marina di Massa;
2002 Medaglia d’oro al Campionato Europeo di cucina “IKKA INTERNATIONALE KOCHKUNSTAUSSELLUNG”Reed Messe,Salisburgo,Austria
2002 2 Medaglie d’oro e una d’argento di squadra al “CULINARY WORLD CUP EXPOGAST 2002”;Luxembourg;
2003 Vincitore del titolo di “CAMPIONE D’ITALIA 2003” a squadre agli ”INTERNAZIONALI D’ITALIA 2003”;medaglia d’oro nella cucina calda e medaglia d’oro nella cucina
fredda con menzione speciale;Marina di Massa;
2004 Riconferma del titolo di “CAMPIONE D’ITALIA 2004” a squadre agli ”INTERNAZIONALI D’ITALIA 2004”,medaglia d’argento nella cucina calda e medaglia d’oro nella
cucina fredda con menzione speciale,Marina di Massa;
2004 Vincitore di due medaglie d’argento “IKA OLYMPIADE DER KOCHE” Finalista a squadre per “European Culinary Challenge“, Erfurt,Germania;
2005 Vincitore di una medaglia d’oro al Ristorante delle Nazioni nella sezione di cucina calda; una medaglia d’argento nella competizione di piatti da esposizione freddi; una
medaglia d’oro nella classifica generale a squadre al”Salon Culinaire Mondial IGHEO 2005” nella sezione“European Culinary Challenge“,Basilea,Svizzera.
2006 Vice campione al mondo tra i team regionali al “CULINARY WORD CUP EXPOGAST 2006,vincitore di una medaglia d’oro nel proprio programma e di una medaglia d’oro
di squadra e; Luxembourg. 2007 Presidente provinciale Associazione Cuochi Trulli e Grotte e delegato regionale al consiglio dell’Unione Regionale Cuochi Pugliesi.
2009 L’Italia vince con lui il 2° posto alla semifinale del Global Chef Challenge di Lisbona
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